martedì, Aprile 30, 2024
Economia e lavoro

Caso Dehors: il paradosso di Airoldi

I Regolamenti servono anche per non creare disparità tra gli utenti, non si costruiscono autorizzazioni ad hoc.

I Regolamenti Comunali che determinano degli esborsi economici per i cittadini sono sempre difficili da redigere. Si pensi a quello sui Dehors. Noi ce lo ritrovammo da predisporre in quanto la precedente amministrazione si guardò bene sotto elezioni da approvarlo ed appena insediati dovemmo farlo noi. Il Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico disciplinava un argomento complesso, con molte variabili, si pensi alla differenza tra il centro città rispetto alla periferia, lo stato di salute della attività e molti atri fattori che ricorrevano. Lo predisponemmo ed approvammo. La nostra amministrazione, Amministrazione Fagioli, dovette affrontare, negli anni successivi, la devastante situazione del covid.

Ricordo che mia preoccupazione, come Assessore al Bilancio, fosse quella di non ritrovarci tutti con un bilancio in affanno; infatti a inizio 2020 non si poteva certo sapere cosa e quanto lo Stato avrebbe messo a disposizione per l’emergenza, quindi occorreva essere cauti. Per questo proposi in Giunta di mantenere le entrate a bilancio dei dehors dando la possibilità ai commercianti di occupare coi tavolini gratuitamente altre porzioni di spazio pubblico per tamponare le mancate entrate dovute alla impossibilità di sostare all’interno dei locali. Visto che ovviamente tutti avevano lo stesso problema di li a poco anche lo Stato applicò il medesimo principio di assoluto buon senso. Quindi si proseguì in tal senso.

Arrivò poi la nuova Amministrazione, ed anche ingenti somme ricevute quali trasferimenti dallo Stato per l’emergenza. Ed oggi nel 2022 dopo tutto questo leggiamo un articolo che dice cosa sui dehors? Il nulla. Come sempre quando parla l’Amministrazione Airoldi pare stiano facendo un regalone a Saronno, dando una opportunità unica nel suo genere agli esercenti, sempre all’interno del “grande progetto di rilancio culturale” ed edilizio, (vedasi ex Isotta Fraschini), della città che si sostanzia in cosa? Un nuovo regolamento, agevolazioni sui pagamenti, diminuzione o annullamento degli stessi? No, la grande novità è che (parole dell’Assessore D’Amato): ”l’Amministrazione saronnese ha avviato un percorso per costruire autorizzazioni mirate“ che possano rispondere alle esigenze dei commercianti e abbiano una validità indipendente da stati di emergenza o situazioni occasionali. Ma cosa vuole dire “costruire”?

I Regolamenti servono anche per non creare disparità tra gli utenti, non si costruiscono autorizzazioni ad hoc. Hanno continuato con: ”Il primo passo è stato quello che ha visto, tra gennaio e febbraio, la polizia locale di Saronno visitare tutti gli esercizi commerciali del territorio, che sono stati invitati a presentare istanza di autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico: tutti loro hanno avuto in consegna la necessaria modulistica. “Molte di esse – ha spiegato l’assessore comunale al Commercio, Domenico D’Amato – sono risultate carenti di informazioni e/o dati oppure non correttamente compilate. Allo scopo di andare incontro alle necessità di revisione, abbiamo ottenuto la disponibilità, da parte di Ascom e Confcommercio, che vogliamo ringraziare, a collaborare per supportare gli associati nel perfezionamento delle istanze di autorizzazione temporanea”. Ma a questo punto un interrogativo sorge spontaneo, questi moduli dovevano essere compilatati da uno scienziato vista la loro complessità? Allora come si pensa di agevolare gli esercenti, così si complica solo la loro l’esistenza.

Viva la burocrazie! L’Assessore ha poi chiosato nell’articolo che l’obiettivo era quello di consentire e stimolare, con azioni sinergiche, l’incremento di tale offerta per mettere a disposizione dei cittadini spazi pubblici da utilizzare per il tempo libero e la cura delle relazioni, oltre che fornire agli esercenti di attività commerciali strumenti di sviluppo e ampliamento della propria attività. Ma, come accade negli articoli di questa Amministrazione dell’apparire, il tutto in cosa si sostanzia?

Una Amministrazione che vuole veramente agevolare i commercianti avrebbe dovuto non fare pagare fino a fine 2022 la tassa di occupazione del suolo pubblico, perché il periodo di crisi covid non è certo finito dopo il 31 marzo. Le perdite patite da molti esercenti si ripercuoteranno sui loro bilanci per anni. Alcuni, non nascondiamocelo, hanno avuto dei forti ricavi, ma la maggior parte ha rischiato la chiusura.

In più devono essere supportati “tutti” gli esercenti, del centro e non, e non solo chi fa richiesta. In finale, come in ogni spettacolo che si rispetta, c’è stata la dichiarazione ad effetto del nostro ben amato Sindaco Airoldi che ha ripetuto a mantra come Saronno abbia questa vocazione culturale e di attrattività (cosa peraltro risaputa da innumerevoli decenni).

Il Sindaco sa che il suo mandato è di 5 anni? Che la pubblica Amministrazione richiede tempi lunghi e che dall’insediamento non hanno ancora fatto nulla tranne che litigare tra loro. No, scusate mi sbaglio, una cosa la stanno portando avanti, il progetto della ex Isotta Fraschini, presentato dal privato in Consiglio Comunale, che vedrà insediarsi da noi l’Accademia di Brera e una serie non ben definita di alti palazzoni, compreso il radere al suolo quasi tutto il bosco. C’è sempre poi l’opportunità che dopo la venuta di Brera a Saronno il privato venda l’area che nel mentre avrà quadruplicato il suo valore. Accidenti, pareva un’operazione filantropica invece è giustamente quello che deve essere, ovvero un investimento da rendere il più redditizio possibile per il privato. Applausi finali!

PierAngela Vanzulli Consigliere Lega Lombarda Saronno