sabato, Luglio 27, 2024
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Se questo è Airoldi (a braccetto col TELOS)

Il ritornello si ripete, sempre con più insistenza e veemenza, ed i leghisti sono le vittime designate dell’intellighenzia di sinistra

Metti come ingredienti la concessione di patrocinio ad un’associazione non gradita alla sinistra e una serata in una sala pubblica comunale, aggiungi come relatori degli amministratori locali riconducibili al centro-destra ed un pubblico interessato agli argomenti del dibattito.

Argomenti concreti e di primaria importanza per i cittadini: ambiente e servizi sociali. Ogni relatore illustra la propria esperienza, le proprie iniziative innovative e di successo, con la speranza che possano essere replicate altrove. Fuori dalla sala l’ennesima messa in scena degli antifascisti che vedono fascisti e razzisti, a seconda dell’occasione, incarnati in chiunque non la pensi come loro.

E fin qui la ricetta della serata dentro Villa Gianetti: nessun saluto romano, nessun discorso nostalgico, nemmeno un accenno al ventennio.

Quello che più fa rabbrividire di tutta questa vicenda è vedere il candidato sindaco del PD Augusto Airoldi protestare a braccetto con attivisti del Telos fuori da Villa Gianetti, mentre all’interno in maniera del tutto lecita e democratica si dibatte di ambiente e sociale alla presenza di amministratori pubblici e liberi cittadini. Non c’è altro da aggiungere, abbiamo già capito quale sarà la strategia della sinistra per l’imminente campagna elettorale: o sei con loro o sei un fascista, o sei con loro o sei un razzista; se non la pensi come loro sei un inetto, un incapace, un insensibile paesanotto.

Sono dieci anni che consiglieri, militanti e sostenitori della Lega vengono tacciati di essere fascisti e razzisti, con slogan di ogni tipo e minacce varie.

Noi rispondiamo che i veri fascisti sono quelli che non accettano che vi siano differenti opinioni, da cui guardarsi e da cui temere violenza fisica e verbale.

Vedere il candidato Sindaco del PD Airoldi, unito nella protesta al Telos, mi fa pensare che cinque anni di riflessione, dopo l’esperienza Porro e lontano dalla politica attiva cittadina, non siano serviti a molto.

Claudio Sala
Segretario Lega Lombarda Saronno