Cimitero animali, uno spunto di riflessione
Un cimitero fisico per gli animali da compagnia potrebbe non essere la soluzione giusta. Un’ipotesi su cui poter impostare un ragionamento è la strada già intrapresa da altri comuni che prevede la sepoltura delle ceneri dell’animale insieme al proprio padrone.
La vita con gli amici a quattro zampe è un argomento interessante e molto attuale.
L’affetto che reciproco che si instaura con gli animali da compagnia, riveste giustamente un ruolo sempre più centrale nella nostra società, come è testimoniato dal crescente numero di leggi emanate negli ultimi anni a tutela degli amici a quattro zampe e ai pennuti.
Tali attenzioni sono cresciute via via fino ad arrivare a tutele a volte paragonabili a quelle riservate agli esseri umani, se non addirittura superiori, a testimonianza del cambiamento trasversale che ha progressivamente caratterizzato il nostro mondo, nel considerare l’animale non più come un mezzo ma come un vero e proprio essere vivente dotato di una sua dignità e dei suoi diritti.
La relazione che abbiamo imparato ad intraprendere con l’amico peloso o pennuto si evolve nella condivisione del quotidiano e scandisce il ritmo delle giornate con la semplicità di quello che è un legame unico e di conseguenza speciale.
In questo quadro, anche il momento del distacco rappresenta un momento importante, delicato e carico del valore tipico dei momenti della vita significativi.
Il ruolo del cimitero, per l’uomo è il frutto sempre in via di maturazione del laborioso percorso di elaborazione del lutto, che si intreccia con aspetti religiosi, psicologici e culturali.
Oggi è normale pensare ad uno spazio riservato a ciascuno di noi per lasciare una traccia del nostro passaggio ed un concreto ricordo per chi verrà dopo di noi: un luogo in cui la fitta rete delle relazioni della nostra vita, famigliari e non, possa avere uno spazio, il punto fisico preciso, su cui andare a portare un saluto, dire una preghiera, o semplicemente andare a ritrovare il caro defunto.
Nonostante ciò, la scelta sempre più frequente della cremazione e della conservazione in casa delle ceneri, è la testimonianza di come ancora le consuetudini stiano mutando, e può aprire un interrogativo sul futuro dei cimiteri come li abbiamo conosciuti fino ad oggi.
Mi domando quindi se un cimitero fisico per la conservazione degli animali da compagnia sia la soluzione giusta.
Se quindi la funzione cimiteriale si fonda in buona parte sull’estesa rete di relazioni tipica della comunità umana, mi risulta più difficile immaginare la stessa cosa per un animale domestico che generalmente esaurisce la sfera degli affetti all’interno della famiglia che lo ha custodito in vita e delle sue relazioni più strette.
Quindi, a mio modo di vedere, la conservazione delle ceneri del proprio animale da compagnia ha giustificazione e senso all’interno della sfera domestica ove esso è vissuto, proprio nel massimo rispetto della particolare relazione che si crea tra uomo e amico a quattro zampe o volatile.
Saronno ha poi un’evidente carenza di terreni liberi; gli aspetti tecnici e formali che sono richiamati nell’emendamento presentato dal Presidente Gilli evidenziano la complessità della materia anche dal punto di vista amministrativo, oltre che sul piano prettamente etico e sociale.
Un’ipotesi su cui poter impostare un ragionamento è la strada già intrapresa da altri comuni, compreso Milano, che prevede la sepoltura delle ceneri dell’animale insieme al proprio padrone.
In quel caso la relazione così speciale in vita avrebbe una sua celebrazione anche nella sepoltura, con un valore simbolico di unione anche oltre la morte.
Raffaele Fagioli Lega Lombarda Saronno