venerdì, Aprile 19, 2024
Giustizia

Approfondiamo il referendum: Limiti agli abusi della custodia cautelare

Continuiamo il percorso sui quesiti referendari, approfondendo insieme i quesiti per permettere a ciascuno di andare a votare secondo coscienza.
Continuiamo con i limiti della custodia cautelare.
La custodia cautelare è una misura coercitiva con la quale un indagato viene privato della propria libertà nonostante non sia stato ancora riconosciuto colpevole di alcun reato.
Da strumento di emergenza con gli anni, è stato trasformato in una vera e propria forma anticipatoria della pena, rappresentando un’evidente violazione del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza e costringendo migliaia di cittadini accusati di reati minori, addirittura poi assolti, a conoscere
l’umiliazione del carcere prima di un processo.
Oltre al tremendo impatto sulle persone, l’ingiusta detenzione rappresenta anche un onere economico per il Paese: i 750 casi di ingiusta detenzione nel solo 2020 sono costati quasi 37 milioni di euro di indennizzi, dal 1992 a oggi lo Stato ha speso quasi 795 milioni di euro.
Votando SI al referendum
Se vincesse il SI si abolirebbe la possibilità di procedere alla privazione della libertà prima di una condanna, fatto salvo per i reati ritenuti gravi, come ad esempio omicidio, mafia e terrorismo.
Colgo l’occasione per ricordare che Domenica mattina saremo in piazza Avis con gazebo per incontrare la cittadinanza su questa importantissima tematica del Referendum del 12 Giugno.
Avv Lucia Castelli, responsabile provinciale tecnico per referendum