venerdì, Dicembre 6, 2024
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Il federalismo non è una tassa in più, ma molte in meno

È emblematico che simili pensieri possano trovare campo in un consiglio comunale in Lombardia, patria di Carlo Cattaneo. Significa che non si sa nemmeno cosa possa significare l’autogoverno, come chi è nato schiavo non è nemmeno capace di pensare alla parola libertà.

Ieri sera, in consiglio comunale, un rappresentante di una lista civica che si rifà ad un partito che nasce dalle ceneri della DC ed è ora costola del PD, partito balzato recentemente agli onori della cronaca per i soldi dal Qatar, ha accusato il nostro segretario federale emerito, Umberto Bossi, di aver ideato la tassa di soggiorno come cardine del federalismo. Affermazione ridicola, ma non si è fermato qui. Ha avuto pure la sfrontatezza di sostenere che la Lega saronnese non è formata da veri leghisti perché siamo contrari alla tassa di soggiorno e quindi da questo ragionamento è emerso che la Lega di Saronno sarebbe contro Bossi.

Lo dice la matematica che da una premessa falsa può seguire qualsiasi tipo di affermazione.
Condanniamo duramente queste affermazioni false e chiediamo che si scusi.

Stupisce che il sindaco emerito e presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli non gli abbia tolto la parola, come è solito fare in altri casi quando qualche consigliere va fuori tema; forse perché questo attacco era premeditato e orchestrato per far contento Librandi? Stupisce come il sindaco Airoldi se la ridesse sotto ai baffi, irresponsabile attore di una sceneggiata ideata da qualche elemento più scaltro.
È emblematico che simili pensieri possano trovare campo in un consiglio comunale in Lombardia, patria di Carlo Cattaneo. Significa che non si sa nemmeno cosa possa significare l’autogoverno, come chi è nato schiavo non è nemmeno capace di pensare alla parola libertà.

Segreteria PoliticaLega Lombarda Saronno